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Convegno della Fitness Academy: “ANTI AGING FOOD”

Convegno della Fitness Academy: “ANTI AGING FOOD”

Convegno della Fitness Academy: “ANTI AGING FOOD”

Mancanza di ossigeno, acidosi tissutale e stress ossidativo, “una catena da spezzare”?

Solfato di deuterio nel processo di invecchiamento cellulare – tra le nuvole della ricerca scientifica.

il prof. Mauro Mario Mariani Chirurgo – Specialista in Angiologia Ascoli Piceno

Professore a contratto di Alimenti Biologici presso l’Università di Bologna – Università della Calabria

www.mmmariani.com

È stato dimostrato che dopo un intenso programma di esercizio fisico si verifica un notevole aumento della produzione di radicali liberi. Ciò ha portato alla conversione del medico americano Kenneth H. Cooper, il padre della ginnastica aerobica, ad avere un altro punto di vista sull’attività fisica. L’aumento dei radicali liberi (stress ossidativo) è stato ormai individuato dalla scienza come un fattore determinante nella genesi delle malattie degenerative e dell’invecchiamento. Sono molecole estremamente reattive che, se prodotte in grandi quantità e soprattutto se non bilanciate dai sistemi antiossidanti, endogeni ed esogeni, possono produrre danni notevoli nel nostro organismo.

Si è visto che la presenza di radicali liberi nei muscoli e nel fegato degli animali “sotto allenamento fisico” è tre volte quella normale. Quindi per chi pratica sport agonistico è fondamentale proteggersi assumendo antiossidanti. Gli antiossidanti possono svolgere un ruolo nel migliorare il recupero post-esercizio e nel mantenere una risposta immunitaria a livelli ottimali.

Lo stress ossidativo provoca ipossia, una condizione in cui la cellula non ha un adeguato apporto di ossigeno. L’ipossia è una condizione causata da un intenso esercizio fisico. In tali condizioni, così come nel caso dell’ischemia e del cancro, le cellule si adattano alle condizioni di mancanza di ossigeno attivando un programma di cambiamenti dell’espressione genica avviato da HIF-1 (fattore di trascrizione inducibile dall’ipossia). Nuovi studi rivelano che l’adattamento all’ipossia dipende dall’attivazione di un processo che serve a inibire la respirazione e impedire l’utilizzo del piruvato, precursore del lattato, da parte dei mitocondri. Infatti, le molecole provenienti dai diversi nutrienti si trasformano in energia prodotta attraverso la respirazione, un meccanismo molto elegante in cui le cellule per proteggersi smettono di inviare carburante ai mitocondri. Ciò induce infiammazione a livello della matrice extracellulare cellulare con conseguente acidosi. L’acidosi, invece di essere eliminata e regolata dal cibo che mangiamo e dall’ossigeno che respiriamo, è aggravata dai processi di trasformazione di questi in cibo ed energia: l’organismo produce scorie metaboliche acide che devono essere eliminate attraverso urine, feci e sudore. Quando le quantità di scorie acide metaboliche superano quelle che il nostro organismo non è in grado di eliminare, si verifica l’acidosi, ovvero il sovraccarico di sostanze acide nei tessuti che devono essere eliminate. In questo modo gli organi coinvolti nello smaltimento delle scorie acide metaboliche in eccesso sono sottoposti a un costante stress organico che, a lungo andare, li peggiora. Ecco allora che risulta essere sempre più importante una corretta alimentazione a base di alimenti alcalini come frutta e verdura: “cinque pasti al giorno a base di verdure colorate”. Ricerche condotte negli USA confermano che un consumo abbondante di frutta e verdura può rallentare i danni dello stress ossidativo con conseguente acidosi. Una nuova tecnica di analisi basata sul potere antiossidante chiamata ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacità) – ha dimostrato che consumare grandi quantità di frutta e verdura con un punteggio ORAC elevato può rallentare il processo di invecchiamento del corpo e della mente perché sono considerati parametri legati alla salute valore del prodotto (Wang,

H., Cao, G., Prior, R.L., “Capacità antiossidante totale dei frutti”, Journal of Agriculture and Food Chemistry, 44, 1996, 701-705). ORAC esprime l’efficienza della miscela antiossidante nella protezione dall’ossidazione indotta dai radicali liberi. Il test ORAC viene utilizzato proprio per individuare le proprietà antiossidanti di frutta e verdura. Gli antiossidanti costituiscono un’ampia gamma di composti che interagiscono con i danni causati dalle sostanze reattive dell’ossigeno.Contributi alle Unità Orac sono stati identificati tra la frutta: mirtilli, fragole, lamponi, arance, uva rossa, ciliegie e tra le verdure: spinaci, cavoli, cavoletti di Bruxelles, sedano. e pomodori per citarne alcuni. Questo può essere considerato un metodo molto sensibile attraverso il quale si può “misurare” la protezione che le sostanze antiossidanti offrono all’organismo contro idrossidi e perossidi reattivi e, al momento, è considerata l’unica prova di come gli antiossidanti inibiscono i radicali liberi. Oltre al cibo è necessaria un’integrazione efficace, naturale e ottimale che fornisca antiossidanti e ossigeno allo stesso tempo. Tra gli extra

La formula antiossidante disponibile Deutrosulfazyme (CELLFOOD®) Everett Story riesce ad essere particolarmente efficace grazie alle sue caratteristiche esclusive di fornire una fonte di ossigeno alla nascita e un sistema di trasporto dei nutrienti a tutte le cellule, purificando e tonificando i sistemi del corpo. Un recente studio condotto dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino “Carlo Bo” ha dimostrato come il Deutrosulfazyme (CELLFOOD®) Formula Everett Storey sia utile nel rallentare l’invecchiamento cellulare e nel prevenire malattie cronico-degenerative legate a fenomeni di ossidazione e in dose -riduzione dipendente dello stress ossidativo intracellulare indotto dalle Sostanze Reattive dell’Ossigeno (acqua ossigenata, radicali perossidici e acido ipocloroso).

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